Capitolo 10

Carlo sottomise anche i Bretoni, che abitano l'estrema parte occidentale delle Gallia, lungo la costa dell'oceano. Poiché non prestavano ascolto ai suoi ordini, organizzò una spedizione contro di loro, con la quale li costrinse a fornire ostaggi e a promettere di obbedire al suo volere. Dopodiché condusse l'esercito in Italia giungendo a Capua in Campania passando per Roma. Qui, posto l'accampamento, minacciò di guerra i Beneventani se non si fossero arresi. Intervenne per evitare ciò il Duca Arechi di quel popolo: mandò al Re i suoi figli Romualdo e Grimoaldo con molte ricchezze pregando che accettasse i figli come ostaggi e sottomoettendosi al suo volere con il suo popolo, concedendogli solo il fatto di non dover comparire in suo presenza. Il Re, considerato il bene del popolo più che l'ostinazione del suo animo, accetò gli ostaggi che gli venivano offerti e non lo costrinse a presentarsi al suo cospetto grazie ai grandi regali. Tenne come ostaggio uno solo dei suoi figli, il minore, mentre il maggiore lo rimandò dal padre. Tornò a Roma dopo aver lasciato con Arechi dei legati per esigere e ottenere il giuramento di fedeltà dei Beneventani. Quindi trascorsi alcuni giorni di preghiera nei luoghi santi rientrò in Gallia.

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