In questa guerra lo stesso Carlo non combatté più di due battaglie contro i nemici, la prima presso il monte Osneggi nel luogo di Theotmelli e la seconda presso il fiume Hasa, entrambe in un mese a pochi giorni di distanza l'una dall'altra. Con queste due battaglie i nemici furono a tal punto sconfitti ed annientati che non osarono più né sfidare, né resistere il Re e neppure fortificare altri luoghi. Tuttavia in quella guerra perirono molti nobili sia Franchi che Sassoni, uomini di grande valore. Infine dopo trentatre anni la guerra terminò, mentre nel frattempo sorgevano in altre parti molte guerre contro i Franchi che venivano gestite dall'abilità del sovrano, che giustamente poteva venire il dubbio se di ciò conviene ammirare più la meticolosa perseveranza piuttosto che la fortuna. Infatti questa guerra iniziò due anni prima della guerra d'Italia, e nonostante venisse condotta senza pausa, allo stesso tempo non venne trascurato niente di ciò che doveva essere gestito altrove o condotto con minor attenzione. Infatti il Re, che superava tutti i sovrani dei popoli del suo tempo per accortezza e grandezza di spirito, non rinunciava a niente di quello di cui doveva iniziare o portare a termine fosse per la fatica o per il pericolo. Al contrario era istruito a sopportare o gestire ogni cosa secondo la sua qualità né cedere nelle avversità né nella prosperità accomodarsi alle false blandizie della sorte.
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