Capitolo 06

Al che i Sassoni, tornati in Italia, presero con sé le mogli e i figli con tutte le suppellettili, decisero di tornare di nuovo nelle Gallie, in modo che accolti da Re Sigeberto, potessero tornare alla loro patria con il suo aiuto. Questi Sassoni erano venuti in Italia con le mogli e i figli per abitarla ma, per quanto è dato sapere, non volevano sottostare al dominio dei Longobardi. Siccome non gli era permesso dai Longobardi di vivere secondo le proprie leggi, decisero di tornare alla propria patria. Una volta entrati nelle Gallie, si divisero in due cunei e uno entrò per Nizza, l'altro per Embrun, ripercorrendo quella strada che avevano già percorso l'anno prima. Questi, poiché si era nella stagione delle messi, raccolsero e triturarono il frumento, mangiavano e riprendendo le forze si preparavano a partire. Rubavano le pecore e non si astenevano dagli incendi. Quando giunsero al fiume Rodano per attraversarlo e trasferirsi nel regno di Sigeberto, venne loro incontro Mummolo con un grande esercito. Siccome lo temevano al solo vederlo, gli diedero molte monete d'oro per corromperlo e permettergli di passare il Rodano. In questo modo proseguirono verso Re Sigeberto. Durante il cammino ingannarono molti facendo affari commerciando barre di bronzo che erano colorate, non so in che modo, così da sembrare d'oro anche dopo essere state provate ed esaminate. Così che molti, convinti con questo inganno, diedero oro al posto di bronzo e si impoverirono. Quindi recatisi al cospetto di Re Sigeberto furono ricollocati nel luogo da cui prima se ne erano andati.

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