A quel tempo Narsete affrontò anche il comandate Bucelleno. Teodeberto Re dei Franchi, dopo aver invaso l'Italia, ritornò in Gallia e lasciò questi con un altro comandante di nome Amingo per sottomettere l'Italia. Questo Bucelleno, dopo aver saccheggiato quasi tutta l'Italia e aver inviato al suo Re Teodeberto grandi quantità di ricchezze di quel paese, mentre si apprestava a svernare in Campania, venne finalmente sconfitto da Narsete a Tanneto in una grande battaglia e ucciso. Nel frattempo Amingo, stava cercando di portare aiuto al conte goto Widin che si era ribellato a Narsete, ma furono entrambi sconfitti. Widin venne catturato e inviato a Costantinopoli mentre Amingo, che aveva portato aiuto a Widin, fu ucciso da Narsete con la spada. Anche un terzo comandante Franco di nome Leutari, fratello di Bucelleno, mentre voleva rientrare in patria carico di bottino, morì di morte naturale tra Verona e Trento presso il lago Benaco.
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