Capitolo 07

Nell'era ispanica 416, quattordicesimo anno dell'Imperatore Valente, i Goti, che prima avevano espulso i Cristiani dai loro territori, a propria volta furono espulsi dagli Unni insieme al loro Re Atanarico e attraversato il Danubio si consegnarono in mano dell'Imperatore Valente senza deporre le armi e occuparono la Tracia per abitarla. Ma qui si videro oppressi dai Romani contro il proprio spirito di libertà e furono indotti a ribellarsi. Misero la Tracia a ferro e fuoco e dopo aver sconfitto un esercito romano diedero fuoco a una villa dove lo stesso Valente, ferito da un freccia, si era rifugiato. A causa di ciò lo stesso Imperatore fu arso vivo da quegli stessi le cui nobili anime aveva condotto alle fiamme dell’inferno. In quella battaglia i Goti incontrarono quegli altri Goti che precedentemente a causa della loro fede avevano espulso dalla loro terra e vollero aggiungerli al bottino. Dato che non obbedirono, alcuni furono uccisi mentre gli altri, occupata una località di montagna e costruendo qualunque tipo di rifugio, non solo restarono nella fede cattolica, ma restarono in amicizia con i Romani, dai quali erano già stati accolti da tempo.

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