Regno delle Asturie
Il Regno delle Asturie si venne a formare tra l'VIII e il IX secolo tra le montagne del nord della Spagna. Secondo alcuni storici la zona nord della penisola non venne sottomessa a un forte controllo da parte degli arabi di al-Andalus, permettendo così, già nei primi anni dopo l'invasione, il nascere di nuclei autonomi.
La leggenda narra che il Regno delle Asturie nacque grazie alla ribellione di Pelayo, un nobile locale, che organizzò la resistenza contro gli eserciti musulmani, riuscendo a liberare le prime vallate.
Resta il dubbio che queste storie siano invenzioni successive, già che nelle opere contemporanee scritte nel sud non vi è traccia di regni autonomi nel resto della penisola. È probabilmente con il regno di Alfonso III che le Asturie iniziarono a prendere coscenza di sé come entità politica autonoma e presero a rivendicare l'eredità del Regno dei Visigoti. L'arrivo di esuli dal sud portò probabilmente il ricordo delle antiche tradizioni, a cui i monarchi asturiani vollero legarsi per fondare la propria legittimità. Lo stesso Pelayo, nella Cronaca Albeldense, viene detto di stirpe reale visigota. È in questo modo che inizia anche il processo di "Reconquista" giacché il nuovo Regno delle Asturie poté aspirare a ricomporre l'unità della penisola iberica come ai tempi di Leodivingo e Wamba.
A poco a poco il Regno delle Asturie si estese verso sud, fissando al fiume Duero la frontiera con il mondo musulmano. A partire dal X secolo si trasformó nei Regni di León, Galizia e Castiglia, per poi essere assorbito definitivamente in quest'ultimo.