Dato che il santissimo uomo conosceva la sua dura perseveranza, ispirato dalla fede, lasciata Roma al patrizio e duca Stefano, perché la governasse, agì non come un mercenario, ma come un vero pastore che lasciate le pecore, si precipita a recuperare quelle che si è smarrite. Gli venne incontro lungo il cammino l'eccellentissimo Esarca fino alla basilica del beato Cristoforo, situata in una località detta Aquila, a cinquanta miglia da Ravenna. Uscirono dalla città per accoglierlo anche uomini e donne di diverse età rendendo grazia a Dio onnipotente, piangendo mentre innalzavano grida e dicevano: «Benvenuto sia il nostro pastore che ha lasciato le sue pecore per accorrere a liberare noi che siamo in pericolo».
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