Compiuto ciò alla decima indizione, nell'undicesima, mentre il Re stava esercitando una forte pressione sulla provincia di Ravenna e si stava preparando ad invaderla e ad assediarla, l'eccellentissimo patrizio ed Esarca Eutichio, venuto a sapere delle mosse del Re, insieme a Giovanni arcivescovo di Ravenna e a tutto il popolo della città, della Pentapoli e dell'Emilia, inviò al pontefice una petizione scritta, chiedendogli di intervenire per la loro liberazione. Questo sant'uomo inviò una legazione e dei doni per supplicare il Re tramite Benedetto, vescovo e vicario, e il Primicerio dei Notai Ambrogio, perché cessasse la campagna e restituisse la fortezza di Cesena a Ravenna. Ma non li lasciarono passare.
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