Impero Romano d'Oriente

Rappresenta la parte orientale dell'Impero Romano, con capitale Costantinopoli o Bisanzio. La sua formazione risale alla fine del III secolo, quando l'imperatore Diocleziano, per primo, decise di dividere il governo dell'impero in quattro, la tetrarchia. Due augusti avrebbero governato rispettivamente sulle parti orientali e occidentali dell'impero, tenendo entrambi un caesar come sottoposto. Le guerre civili tra gli immediati successori di Diocleziano portarono l'impero a essere diviso dapprima in sole due parti e poi ad essere nuovamente riunito sotto Costantino e i suoi discendenti. Questo imperatore, tuttavia, spostò la capitale sul Bosforo, sancendo di fatto un processo di separazione tra le due parti dell'impero che era ormai sociale, economico e culturale. L'ultimo imperatore a governare da solo su tutto il mondo romano fu Teodosio. Con la sua morte, nel 395, la parte occidentale toccò a suo figlio Onorio, mentre la parte orientale all'altro figlio Arcadio. Già con questa divisione la parte orientale andò al primogenito, sancedo simbolicamente una precedenza della parte orientale su quella occidentale. Con le invasioni barbariche e la conquista dell'Italia da parte di Odoacre, infine, l'Impero Romano d'Occidente cessò di esistere. La parte orientale rappresentò quindi la continuità con il mondo romano, le sue istituzioni, i suoi simboli, almeno fino all'epoca dell'imperatore Eraclio, nel VII secolo. In questa fase la parte orientale del mondo romano aveva ormai abbandonato i suoi caratteri latini per abbracciare una cultura greco-cristiana che sarà la principale caratteristica di tutto il medioevo e che la separerà anche religiosamente da Roma con lo scisma del XI secolo. Con la presa di Costantinopoli per mano di Maometto II nel 1453, anche l'Impero Romano d'Oriente cessò di esistere chiudendo la sua presenza politica nella storia.