Capitolo 53

A quel tempo, nell’ era ispanica 749, nel suo quarto anno di regno, 92 degli Arabi, mentre al-Walid regnava per il quinto anno, Roderico occupò il regno con un colpo di mano su invito del Senato. Regnò un anno dopodiché, nel quinto anno di governo di Giustiniano, 93 degli Arabi, sesto di al-Walid, nella era ispanica 750, riunì un grande esercito per affrontare gli Arabi e i Mauri inviati da Musa, in particolare Tariq ibn Ziyad e altri, che stavano lanciando incursioni contro le province che da tempo gli erano state assegnate e allo stesso tempo stavano devastando le città. Li affrontò al promontorio Transducto, dove l’intero esercito dei Goti, che si erano uniti a lui con gelosia e inganno solo per ambizione del regno, fu messo in fuga ed egli trovò la morte. Così perse malamente il regno insieme alla patria, mentre venivano massacrati anche i suoi stessi nemici, durante il sesto anno di regno di al-Walid.
In questa stessa epoca brillò il vescovo metropolita Sinderedo, di santa memoria, per l’applicazione alla santità, il quale perseguì gli uomini anziani e meritevoli d’onore, che aveva trovato nella chiesa summenzionata che gli era stata assegnata, non già secondo scienza ma con lo zelo della sua santità. Quindi su istigazione del già menzionato principe Witiza, durante il suo regno non smise di opprimerli. Questi, poco dopo l’invasione degli arabi, si fece prendere dal timore non come un pastore, ma come un mercenario, abbandonando le pecore di Cristo contro i precetti degli antenati e si rifugiò a Roma.

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