Capitolo 40

Questi, nel suo quarto anno di regno, nell’era ispanica 713, come quella donna che era curva nel Vangelo, allestì un concilio nella città di Toledo, nella sagrestia della chiesa della beata Maria vergine madre del Signore, per restituire la salvezza dopo diciotto anni di molte agitazioni e sventure. E per questo riunì tutti i vescovi della Spagna e delle Gallie in un sinodo. Con essi si lamentò parecchio per il tempo passato senza concili. In questa circostanza si consolò insieme a simili uomini, tra i quali rispendette il santissimo Ildefonso, dalla bocco d’oro, eloquente in molti libri e dal chiaro e pulito eloquio sulla verginità di Maria madre di nostro Signore, fiorendo nello stile dei sinonimi, e saldo come un áncora della fede in tutte le chiese del suo tempo. I libri da lui pubblicati e diffusi per l’Iberia rinnovavano le menti e furono letti dai grandi concili di fedeli e nello stesso tempo vennero consolati i pusillanimi dal fiume della sua dottrina.

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