Capitolo 15

Al tempo di Eraclio, nel suo secondo anno di regno, nell’era 650, mentre i Saraceni erano ancora tributari dei Romani, Sisebuto, uomo saggio e dedito allo studio delle lettere, governò la Spagna per otto anni. Questi sottomise le città della Spagna che appartenevano ai Romani. Obbligò con la forza gli Ebrei a convertirsi alla fede in Cristo. La Chiesa proclamò il venerabile Elladio vescovo metropolitano della sede regia di Toledo. La Spagna celebrò il vescovo metropolitano Isidoro come grande dottore della chiesa. Questi, nel settimo anno di regno del principe Sisebuto, convoncò, grazie al suo grande prestigio, un concilio contro l’eresia degli acefali a Siviglia nella chiesa Santa di Gerusalemme e grazie alle vere dichiarazioni dei dottori della chiesa mise in difficoltà un certo episcopo Siriano a capo della suddetta eresia. E confermando le vere asserzioni del concilio, condannò le sue teorie e liberò per sempre il suddetto vescovo dal precedente errore che lo aveva a lungo perseguitato.

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