Capitolo 53

Dopo che il Re aveva raggiunto Saintes ed era rientrato in patria per motivi di salute e per il bene dei Franchi, colpito da una febbre, iniziò ad ammalarsi. Radunò quindi i suoi Conti e i Giudici. Quindi passando per Poitiers raggiunse Tours e si confessò nel monastero del beato Martino; qui elargì molte elemosine alla chiesa, al monastero e ai poveri e chiese apertamente l’aiuto del beato Martino, perché fosse degno di supplicare la misericordia di Dio per i suoi peccati. Quindi proseguì insieme alla regina Bertrada e i suoi figli Carlo e Carlomanno fino a Parigi, al monastero del beato Dionigi martire. Qui si fermò per qualche tempo. Rendendosi conto di non poter sfuggire alla fine della sua vita, ordinò che lo raggiungessero tutti i suoi nobili, i Duchi e i Conti dei Franchi, i vescovi come i sacerdoti. Qui con il consenso unanime dei Franchi e dei suoi nobili e dei vescovi stabilì di dividere in parti uguali il regno dei Franchi tra i suoi figli Carlo e Carlomanno: infatti assegnò il regno di Austrasia a Carlo, suo figlio maggiore, mentre a Carlomanno, il minore, assegnò il regno di Burgundia, la Provenza e la Gothia, l’Alsazia e l’Alemannia. Divise la provincia di Aquitania tra di loro, poiché il Re l’aveva appena conquistata. Stabilito ciò Re Pipino si spense dopo pochi giorni. I Re Carlo e Carlomanno, suoi figlio, lo seppellirono nel monastero di San Dionigi martire, come aveva voluto, con grandi onori. Regnò venticinque anni.

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