Quindi trascorso quell’anno, mentre risiedeva a Bourges, nel mese di Febbraio, ordinò che tutto il suo esercito, che stava svernando in Burgundia, lo raggiungesse. Indetto un consiglio dispose di tendere un agguato a Remistagno. Mentre inviò segretamente Ermenaldo, Berengario, Childerado e Uniberto Conte di Berry con altri conti e loro seguaci, a catturare Remistagno, il Re Pipino si diresse di nuovo a inseguire Waifer con tutto l’esercito dei Franchi. La Regina Bertrada da Orléans si portò a Selles navigando lungo la Loira. Fatto ciò, fu annunciato al Re che i suoi legati, che aveva inviato molto tempo prima all'Emiro Re dei Saraceni, erano rientrati a Marsiglia dopo tre anni, portando con sé un'ambasciata dell'Emiro per il Re Pipino insieme a ricchi doni. Dopo che il Re lo venne a sapere, fece venire i messi presso di sé, il accolse con rispetto e li condusse fino a Metz per passare l'inverno. Intanto quei Conti che erano stati inviati a catturare Remistagno, per divino giudizio e fedeltà al Re, lo catturarono e lo portarono in catene di fronte al Re con sua moglie. Subito il Re ordinò ai Conti Uniberto e Gislario di impiccarlo nella città di Bourges. Re Pipino raggiunse la Garonna. Qui i Guasconi che abitano al di là del fiume gli si presentarono e prestarono giuramento e diedero ostaggi al Re per sancire la loro perpetua fedeltà al Re e ai suoi figli Carlo e Carlomanno. E molti altri seguaci di Waifer si presentarono e gli si sottomisero. Re Pipino li accolse benevolmente dalla sua parte. Waifer si nascose con pochi seguaci nella selva che chiamano Ver nel villaggio di Perigord, vagando senza meta qui e lì. Re Pipino ordinò di tendere un’imboscata per catturare Waifer. Quindi tornando dalla sua Regina a Selles ordinò che l’ambasciata dei Saraceni che aveva posto a svernare a Metz lo raggiungesse nella fortezza di Selles e gli presentarono i doni che l'Emiro gli aveva portato. A sua volta il Re diede dei doni a quei messi e li invitò a recarsi a Marsiglia con onore. Quindi i Saraceni tornarono per mare alla propria patria.
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