Capitolo 41

Compiuto ciò, e dopo che la terra era rimasta in pace per due anni, Re Pipino inviò un’ambasciata a Waifer principe d’Aquitania, chiedendogli che i beni ecclesiastici del suo regno che si trovavano in Aquitania fossero restituiti e che fossero conservate immuni così come lo erano in passato. E che non dovesse mandare i giudici e gli esattori in quelle proprietà ecclesiastiche, dato che anticamente così non avveniva; che pagasse per un capo dei Goti che tempo prima aveva ucciso contro la legge e che restituisse tutti i suoi uomini che si erano rifugiati presso di lui scappando dal regno dei Franchi. Waifer rifiutò di fare tutto ciò che il Re gli aveva ordinato attraverso i suoi legati. Quindi Re Pipino fu costretto a intervenire e richiamato l’esercito da ogni luogo invase l’Aquitania attravero il villaggio di Troyes fino a Auxerre. Quindi si portò lungo la Loira con tutto l’esercito dei Franchi, attraversandola nel villaggio di Mesves nella provincia di Auxerre e attraversando il Berry raggiunse l'Alvernia. Saccheggia quella regione e dà alle fiamme la maggior parte dell’Aquitania. Waifer principe d’Aquitania chiese la pace attraverso dei legati, prestò giuramenti e diede ostaggi durante un placito promise di ripristinare la giustizia così come gli era stato chiesto da Re Pipino attraverso i suoi messi. Re Pipino ritornò quindi in patri con tutto l’esercito intatto.

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