Capitolo 36

Re Pipino si recò nella villa di Thionville passando per la foresta delle Ardenne e mentre qui risiedeva fu raggiunto da dei messaggeri che gli annunciarono l'arrivo di Papa Stefano, partito da Roma con grande seguito e molti doni, e che già aveva superato il monte Giura. Ascoltato ciò il Re si preparò a riceverlo con grande gioia, letizia e cura e inviò suo figlio Carlo lungo il cammino che aveva dovuto arrivare in sua presenza fino alla villa di Ponteugone. Qui il Papa Romano Stefano fu portato alla presenza del Re ed elargì molti doni sia al Re che ai Franchi, chiedendo aiuto contro il popolo dei Longobardi e il loro Re Astolfo affinché li liberasse col suo aiuto della loro oppressione e fraudolenza e che li facesse desistere dal chiedere ai Romani tributi e doni contro la legge. Quindi Re Pipino diede disposizioni perché Papa Stefano passasse con ogni riguardo l'inverno a Parigi presso il monasero di Sant Denis. Intanto inviò un'ambasciata ad Astolfo Re dei Longobardi chiedendogli che, in nome della devozione verso i beatissimi apostoli Pietro e Paolo, non marciasse in armi su Roma e, su sua richiesta, smettesse di chiedere il tributo empio e illegittimo che i Romani non avevano mai pagato prima.

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