Fatto ciò, l’anno seguente i Sassoni si sollevarono di nuovo secondo l’abitudine contro il Re, a cui precedentemente avevano giurato fedeltà. Quindi Re Pipino, spinto dall’ira, raccolto tutto l’esercito dei Franchi, attraversato di nuovo il Reno, si recò in Sassonia con un grande apparato, e ne bruciò ampiamente il territorio. Fece molti prigionieri sia uomini che donne e molto bottino e molti Sassoni gli si prostrarono ai piedi. Messi di fronte a ciò i Sassoni, spinti dal pentimento, come al solito chiesero la clemenza del Re, perché gli concedesse la pace e promisero con giuramenti e molti più tributi che non si sarebbero più ribellati. Re Pipino riattraversò il Reno con grande trionfo grazie a Cristo e si recò alla fortezza di Bonn. Mentre avveniva ciò arrivarono dei messi al Re dalla Burgundia, dicendogli che suo figlio Grifone, che precedentemente si era rifugiato presso il signore della Guascogna Waifer, era stato ucciso nella città di San-Jeane-de-Maurenne lungo il fiume Arve, dal conte Teoudeno di Vienne e da Frederico Conte dell’Oltre Giura, mentre si stava recando in Longobardia e preparando insidie contro lo stesso Re. Inoltre anche questi conti furono uccisi nella stessa battaglia.
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