Capitolo 09

Quando Pelagio seppe del loro arrivo, si asserragliò nel monte Auseva, in una grotta che chiamano la grotta di Santa Maria; subito l’esercito nemico lo circondò, e recandosi presso di lui il vescovo Oppa così gli disse: «So che non ignori, fratello, di quando tutta la Spagna era governata da un unico regno e tutto l'esercito dei Goti era riunito e non poté resistere l'impeto degli Ismaeliti. Quanto a lungo potrai quindi tu difenderti in questo buco nella montagna? Ascolta bene il mio consiglio, e abbandona questa causa, così da godere molti beni e vivere in pace con gli arabi e sfruttare ciò che era tuo». Così rispose Pelagio: «Non mi farò associare agli arabi, né sottomettere al loro dominio; ma non ti sei reso conto che la chiesa del Signore è come la luna, che quando anche si eclissa poi ritorna alla sua pienezza originaria? Confidiamo infatti che per la misericordia del Signore la salvezza della Spagna e la ricostruzione dell’esercito dei Goti sia nel piccolo monte che vedi, affinché in noi si compia quella profezia che recita: vendicherò con il bastone la loro malvagità e con il flagello i loro peccati: ma la mia misericordia non verrà loro meno. Quindi anche se abbiamo ricevuto giustamente un giudizio severo, ci aspettiamo la sua misericordia nel garantire il futuro della chiesa, del popolo e del regno; per questo disprezziamo la moltitudine dei pagani e non abbiamo assolutamente paura».

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