Capitolo 70

Quindi il nostro Re aspettava quell’esercito nella città di León, strenuamente difesa dalle sue truppe, per combattere con loro nei sobborghi della città secondo le regole. Ma quell’esercito, quando si rese conto che il nostro Re desiderava alacremente di giorno in giorno che si avvicinasse alla città, venne reindirizzato da Abuhailt, che già aveva scorto i soldati del Re a quindici miglia dalla città, e attraversò il fiume Esla: incendiò le fortezze munite e inviò ambasciatori al nostro re dal campo di Alcope, presso il fiume Orbigo, per chiedere che suo figlio Abulkazem, che il re teneva ancora con sè, gli fosse restituito. Quindi Abuhailt inviò al nostro re il figlio di Ismael ibn Musa, che da Cordova avevano portato a suo padre come strumento per ottenere la pace e Fortunio ibn Alazela, che tenevano ben rinchiuso nella rocca di Tudela. E in questo modo, pregando con molti doni, recuperò suo figlio e percorse la strada lungo il fiume Orbigo fino a Zela, per poi rientrare a Cordova. Tornarono a Cordova in settembre dopo averla lasciata in marzo. Dopodiché il nostro re rimandò liberi dai propri congiunti senza riscatto questi Beni Qasi, che aveva ottenuto da Abuhailt in cambio di suo figlio.