Cordova

Dopo aver concluso la vittoria Ababdella trasferì i prigionieri in catene nella sua fortezza di Beccaria. Quindi si spostò a Saragozza e la conquistò pacificamente senza combattere e la pose sotto il proprio governo. Quindi inviò subito dei messaggeri a Cordova, come avesse compiuto tutte quelle azioni in nome del Re, così da dichiararsi completamente fedele.

Quindi il nostro Re aspettava quell’esercito nella città di León, strenuamente difesa dalle sue truppe, per combattere con loro nei sobborghi della città secondo le regole.

In quegli stessi giorni, nell’anno 916 [879], al-Mundhir, figlio del Re Muhammad, uscì da Cordova e si diresse con il comandante Ibn Ganim e l’esercito dei Saraceni su Astorga e León

A diciotto anni suo figlio Alfonso successe nel regno. Questi ancora nel fiore dell’adolescenza, nel suo primo anno di regno e nel suo diciottesimo anno di vita, fu privato del trono da un colpo di stato dell’infedele Fruela, Conte di Galizia.

Il primo a regnare nelle Asturie fu Pelagio, in Cangas de Onís, per diciannove anni. Questi, espulso da Toledo da Re Witiza, si rifugiò nelle Asturie.

Dopo la morte di Alfonso gli successe nel regno suo figlio Fruela. Questi era un uomo duro di carattere e con le armi; riportò numerose vittorie contro i nemici di Cordova.

Ma gli Arabi, dovo aver oppresso sia la patria che il regno, per molti anni pagarono i tributi ai rappresentanti del regno di Babilonia, finché non si elessero un proprio re, e ne stabilirono la capitale a Cordova. Nel frattempo i Goti si erano estinti per la guerra o per la fame.