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Durante la processione del 25 aprile, i Romani catturarono Papa Leone, lo accecarono e gli tagliarono la lingua. Posto sotto custodia, riuscì a fuggire di notte attraverso un muro e si recò presso i legati regi che erano presso la basilica di San Pietro, l’abate Wirundo e il Duca di Spoleto Winigiso, per poi essere condotto a Spoleto.
Il Re attraverò il Reno alla confluenza col Lippe ed entrò in Sassonia. Pose il campo a Paderborn e divise l’esercito. Inviò suo figlio Carlo con una metà nel Bardengau per trattare con gli Slavi e ricevere quelli dei Nordlindi che sarebbero venuti. Tenne l’altra metà con sé e ricevette in quel luogo con grande onore il pontefice Leone. Qui attendendo il ritorno di suo figlio Carlo, si separò dal pontefice con lo stesso onore con il quale lo aveva ricevuto. Questi si recò subito a Roma mentre il Re ritornò al suo palazzo di Aquisgrana.
Durante questa spedizione Daniele, legato del prefetto di Sicilia Michele, si recò presso il Re e nuovamente fu congedato con grande onore.
In quello stesso anno gli Avari non rispettarono i patti così che Erico, Duca del Friuli, dopo così tante gesta vittoriose, fu ucciso presso Tersatto durante un attacco degli abitanti. Anche il Conte Geroldo, prefetto di Baviera, fu ucciso dopo aver ingaggiato battaglia contro gli Avari.
Le isole Baleari, che l’anno precedente erano state saccheggiate dai Mauri e dai Saracenti, dopo aver richiesto e ottenuto il nostro aiuto si consegnarono a noi e con l’aiuto di Dio furono dai nostri difese contro le incursioni dei predoni. Furono anche presentate al Re le insegne che i Mauri portano orgogliosi in battaglia.
Il Conte Wido, che presiedeva la marca di Bretagna, invase la Bretagna insieme ai suoi alleati e percorrendola tutta la sottomise. Il dopo che il Re fu rientrato dalla Sassonia espose le armi dei capi che si erano arresi con sopra scritti i nomi di ognuno di loro. Infatti ognuno di loro cedette la terra e il popolo così che tutta la provincia di Bretagna fu soggiogata per la prima volta dai Franchi.
Lo stesso anno venne un monaco da Gerusalemme portando la benedizione e le reliquie del sepolcro del Signore, che il patriarca di Gerusalemme aveva inviato al Re.
Azanu, prefetto della città di Huesca, inviò attraverso legati le chiavi della città insieme a dei doni.
E celebrò il natale e la pasqua nello stesso palazzo. E così si passò all’anno seguente.

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