Quindi Re Carlo invase la Spagna attraverso due direzioni. Una da Pamplona, attraverso la quale il grande Re raggiunse Saragozza. Qui lo raggiunse l’esercito proveniente da Burgundia, Austria, Baviera, Provenza, Settimania e Longobardia. E si congiunsero a lui in quella città entrambe le schiere. Qui dopo aver ottenuto ostaggi da parte di Ibn al Arabi e Abutauro (abu Taher) e da molti altri Saraceni, dopo aver distrutto Pamplona, soggiogato i Baschi ispanici e i Navarri, rientrò in Francia. Quindi i Sassoni, avendo saputo che Re Carlo e i Franchi erano da tempo in Spagna, spinti da Widuchindo e dai suoi alleati, secondo la loro mala consuetudine si ribellarono di nuovo. E ciò fu riferito a Re Carlo mentre si trovava ad Auxerre. Quindi il Re inviò una schiera di Franchi per opporsi rapidamente ai Sassoni. Ma quei ribelli arrivarono fino al Reno presso Deutz, depredando il Reno arrecando molti danni, incendiando le chiese di Dio tanto che da ribrezzo enumerarle tutte. E non appena seppero del ritorno del Re Carlo e della sua schiera, che gli aveva inviato contro, lasciato il Reno, rientrarono in Sassonia per il Lahngau. Le schiere dei Franchi non li attaccarono, ma osservandone le tracce, li inseguirono lungo il fiume Eder in un luogo detto Leisa. Qui scoppiò la battaglia che con l’aiuto di Dio terminò positivamente lo la vittoria dei Franchi. Molti Sassoni qui furono uccisi o si diedero alla fuga in Sassonia con grande sofferenza. E il clementissimo Re celebrò il natale e la pasqua a Heristall. E così si passò all’anno seguente.
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